Economia
Dazi di Trump, la supremazia del dollaro è tramontata. Ma le criptovalute non sono il nuovo oro. Commento
Il commento di Claudio Wewel, FX Strategist di J. Safra Sarasin

L'analisi
Il dollaro USA ha perso quasi il 5% in termini ponderati per il commercio dal 2 aprile, con il franco svizzero che ha registrato i guadagni più elevati rispetto al dollaro. Tuttavia, nonostante il recente calo, il dollaro rimane molto apprezzato. Nell'attuale contesto, siamo propensi a ritenere che questo sia un aspetto particolarmente importante per i mercati.
Sebbene nel brevissimo termine il biglietto verde possa registrare un protrarsi della recente ripresa, i timori per la crescita continuano a pesare sull'economia statunitense. Gli effetti negativi dei dazi non sono ancora del tutto visibili nei dati, ma una volta che lo saranno, metteranno il dollaro in una posizione di svantaggio dal punto di vista del ciclo economico relativo. Oltre alle preoccupazioni sulla crescita, sono l'incoerenza e l'imprevedibilità del mix di politiche della Casa Bianca a indurci a rimanere pessimisti sul dollaro.
L'elevato livello di incertezza politica rende gli Stati Uniti meno attraenti come destinazione per gli investimenti esteri e induce le istituzioni a diversificare le riserve in dollari. Sebbene l'entità del deprezzamento del dollaro fino alla fine dell'anno dipenderà anche dal ciclo economico USA, sarà in gran parte determinata dagli eventi. Prevediamo un'altra ondata di vendite del dollaro nel caso in cui l'amministrazione Trump decidesse di attuare le proposte politiche avanzate in precedenza volte a indebolire il dollaro, come i “century bond” e/o una tassa sulle riserve estere in dollari statunitensi.
È possibile che un'altra valuta assuma lo status di valuta di riserva?
Per essere considerata valuta di riserva, una valuta deve soddisfare una serie di requisiti economici e istituzionali. Sul fronte economico, la valuta deve avere un mercato ampio e sufficientemente sviluppato, essere molto liquida e soggetta a un conto capitale aperto, mentre sul fronte istituzionale, lo Stato di diritto e la forza militare sono comunemente riconosciuti come caratteristiche molto importanti.
In qualità di seconda valuta di riserva mondiale, l'area dell'euro è stata riconosciuta come in grado di soddisfare molti dei requisiti sopra menzionati, anche se gli Stati Uniti sono stati spesso considerati in vantaggio in termini di forza militare e profondità del mercato. Tuttavia, con diversi paesi dell'UE che stanno potenziando le proprie dotazioni militari e pianificando una cooperazione più intensa, l'area dell'euro ridurrà il proprio divario rispetto agli Stati Uniti e gli ingenti programmi di spesa pubblica renderanno disponibili sui mercati maggiori quantità di debito denominato in euro.
L'erosione dello Stato di diritto negli Stati Uniti è un altro fattore importante che potrebbe conferire all'euro un vantaggio relativo in futuro. Prevediamo che una parte consistente delle riserve in dollari sarà diversificata in oro, ma anche la domanda di altre valute liberamente convertibili, come lo yen giapponese, la sterlina e il franco svizzero, dovrebbe aumentare in una certa misura.
Le criptovalute sono sufficientemente affidabili da poter essere utilizzate a fini di diversificazione?
I piani dell'amministrazione Trump di costituire una riserva in criptovalute giustificano certamente un esame più approfondito della possibilità che le banche centrali diversifichino i propri portafogli con asset in criptovalute. In Svizzera, i sostenitori delle cripto hanno lanciato una campagna referendaria volta a modificare la Costituzione svizzera in modo da obbligare la Banca nazionale svizzera a detenere bitcoin nelle proprie riserve insieme all'oro. Tuttavia, l'idea è stata pubblicamente respinta dalla BNS.
La volatilità dei prezzi delle criptovalute e la liquidità del mercato rappresentano preoccupazioni significative, poiché le banche centrali devono essere in grado di acquistare e vendere riserve in qualsiasi momento. È probabile che assisteremo invece a un'accelerazione degli sforzi delle banche centrali per sviluppare le proprie valute digitali (CBDC). Le criptovalute potrebbero rappresentare un'attività di riserva relativamente più interessante per i paesi emergenti che non sono allineati politicamente con i paesi occidentali, dato che i detentori non dipendono dalla buona volontà politica e le criptovalute non possono essere utilizzate come arma.
Impatto sulle valute dei mercati emergenti
In generale, un dollaro statunitense più debole dovrebbe determinare un apprezzamento delle valute dei mercati emergenti. Tuttavia, vi è una forte variazione all'interno dei mercati emergenti. La Cina, che deve far fronte a dazi statunitensi molto più elevati, è meno propensa a lasciare apprezzare molto la propria valuta. Altri paesi asiatici con surplus esterni costantemente elevati potrebbero subire pressioni al rialzo più forti, soprattutto se i detentori locali di attività in dollari statunitensi decidessero di convertire in modo più ampio le proprie disponibilità. L'apprezzamento di quasi il 10% del dollaro taiwanese nel giro di pochi giorni è stato un caso unico, ma riflette i timori di un ulteriore deprezzamento del dollaro nei paesi con ingenti attività nette in dollari statunitensi.